Dall'Ue cerchiobottista un buffetto all’Italia. Niente diktat ma esame ad ottobre
(foto Ansa)
Le previsioni
fatte, ci dice ora l’Ue, sono basate su conti un po’ ottimistici. E anche le misure
che saranno prese in futuro, al momento, sono piuttosto imprecise. Ma l’Italia,
alla quale vengono riconosciuti i molti sforzi fatti, deve proseguire sul
cammino della crescita e dei conti in ordine. Il concetto chiave è: il paese ‘’mantenga
il ritmo’’ delle correzioni previste.
I commissari Ue, non
senza una certa attenzione diplomatica per il Paese che da qui a pochi giorni
prenderà la presidenza europea, hanno chiesto il rispetto degli impegni presi,
che talvolta coincidono proprio con il programma di governo dell’Italia. A sbilanciarsi
di più è il commissario Olli Rehn che ricorda come ‘’rinviare gli obiettivi
non pone l’Italia in una buona posizione’’: per continuare con la similitudine
della mamma e dello studente è come se gli dicesse, mi raccomando non distrarti
lungo la strada altrimenti arrivi tardi a scuola.
Le misure
chieste all’Italia, di fatto, sono tutte già in cantiere. Viene quasi da
sorridere nel sentirle elencare. A cominciare dagli interventi di correzione da
prendere gia’ nel 2014 sul 2015: la commissione indica una differenza di stime
di 0,6 punti rispetto a quelle del
governo: richiederebbero un intervento di 9 miliardi e servirebbero a centrare il pareggio di bilancio. Ma il governo già aveva
programmato misure per circa la metà quando a marzo ha diffuso il Def e Renzi spera nello stellone della ripresa. In ogni caso ha
preannunciato interventi di spending review ben più alti, in grado di sostenere gli interventi.
Al Governo si
chiede anche di finanziare il bonus da 80 euro e il calo dell’Irap per il
2015. Una raccomandazione che certo non dispiacerà a Renzi, che già l'ha promessa in campagna elettorale. Viene quindi chiesto di attuare rapidamente la riforma fiscale, partendo dal Catasto:
tutte norme previste da una legge delega già approvata, che saranno le prossime
ad arrivare in Consiglio dei Ministri. Poi – tra i suggerimenti – c’e’ quello
di semplificare il fisco, cambiare la tassazione sulla benzina, spostare il
peso delle tasse dal lavoro ai consumi e alle case. Tutte cose in cantiere, o
addirittura già fatte. La commissione Ue chiede all’Italia anche di spendere
meglio i fondi europei per rilanciare gli investimenti: sembra sempre di sentire la mamma che parla al figlio (‘’mi raccomando, figlio
mio, con i soldi per la merenda compra qualcosa di nutriente e non spenderli in
caramelle’’). Sui fondi europei, infatti, è già da tempo al lavoro il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio
All’Italia è
infine stata evitata una rampogna nel comunicato ufficiale. Non c’e’ stata la
bocciatura ‘’nero su bianco’’ nel comunicato alla richiesta di rinvio di un
anno del pareggio di bilancio, che qualcuno avrebbe voluto. Ma non c’è nemmeno
stato il via libera. La commissione ha così scelto una soluzione
cerchiobottista che – nei luoghi comuni – poco si attaglia ai commissari
europei, spesso descritti come guardiani dei conti dallo sguardo un po’ accigliato. L'esame è rinviato ad ottobre, tanto che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan spiega chiaramente che non ci sarà alcuna manovra e rassicura sul fatto che le misure in programma saranno sufficienti.
Per l’Italia, che chiede più tempo sperando nella ripresa dei consumi, questa è certo una piccola vittoria.
Per l’Italia, che chiede più tempo sperando nella ripresa dei consumi, questa è certo una piccola vittoria.
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